CARENZA E RINCARI

La crisi dovuta alla pandemia, alla guerra in Ucraina, al caro energia, ha portato ad una impennata stratosferica dei prezzi e ad una preoccupante mancanza di materia prima.

Le fabbriche di macchine movimento terra non riescono a completare i mezzi per la consegna e questo annulla anche gli incentivi dati dalle agevolazioni del Piano Industria 4.0. Il ferro è introvabile e questo impedisce sia di procedere con i lavori avviati, sia a non presentarsi alle gare d’appalto, che infatti vanno deserte.

I legislatori italiani, ancora una volta, si sono posizionati nell’ottica di chi rincorre e non dalla parte di chi previene. 

Le norme per incentivare la digitalizzazione industriale italiana e gli ecobonus sono stati strumenti eccezionali per una ripresa economica ma, malgrado i numerosi appelli, non si è voluto circoscrivere seriamente gli aventi titolo a poter usufruire di tali benefici, spalancando le porte  alla truffa e al malaffare.

Soltanto con gli ecobonus sono stati bruciati in truffe ben 4 miliardi di euro in un solo anno, lasciando libero ingresso a chiunque nel mondo dell’edilizia (11.760 imprese nate in un solo semestre).

È necessario agire immeditamente e regolamentare il sistema di aggiudicazione lavori una volta per tutte; si deve aver coraggio e decidere di escludere dai lavori tutti coloro che, senza maestranze e attrezzature, si aggiudicano lavori milionari sia pubblici che privati.

Nella situazione attuale senza materie prime, con prezziari obsoleti e caro energia, il baratro per l’edilizia è imminente.