Dopo lo stop da parte della commissione di garanzia allo sciopero del 14 marzo, gli autotrasportatori annunciano una nuova protesta prevista per lunedì 4 aprile. Non ci hanno pensato due volte: nell’arco di pochi giorni hanno indetto un altro sciopero per far sentire la loro voce perché, con un rincaro così imponente del gasolio, sono costretti a dover annullare commesse già in essere con gravissime conseguenze.
Anche le imprese del settore edile sono in grossa difficoltà. Oppresse da un periodo di crisi decennale (campo fertile per truffatori nel rilancio degli ecobonus) ed ora da carenza di materie prime e rincari dell'energia, stanno combattendo con contenziosi avviati da committenti, pubblici e privati, perché impossibilitate a proseguire con i contratti avviati in periodi più stabili. Ma, a differenza degli autotrasportatori, nell'edilizia nessuno si muove.
Mesi fa, il Presidente Gabriele Buia, aveva promosso una giornata di fermo cantieri in tutta Italia per cercare di portare all’attenzione del Governo il grave pericolo che l’edilizia sta correndo. Sapete quante imprese hanno aderito? 35 imprese in tutta Italia.
Imprenditori edili, si può andare avanti così? Finché ci si limita a pensare “al proprio orticello” nessuno sarà disposto ad intervenire a tutela del settore edile, proprio per l’assenza di una voce univoca, determinata e condivisa.
Io, Rodolfo Brandi, nel mio piccolo ho dato vita ad Edilmag per creare uno spazio di condivisione, tra imprese e professionisti del settore edile, dove collaborare attraverso la vendita e lo scambio di materiali e attrezzature edili avanzati e inutilizzati nei nostri magazzini e terreni. Mi sto adoperando per modificare il nostro modo “fallimentare “ di gestire le imprese suggerendo un percorso di cambiamento, ma dopo sei anni ancora le imprese che transitano sulla piattaforma sono poco più di un migliaio.
Siamo all’ultima chiamata e come imprenditore edile mi auguro non si perda anche questa opportunità.